Microclima ospedaliero: come assicurare il benessere negli ospedali

Il microclima ospedaliero è un concetto che si lega inevitabilmente a quello di benessere, dei degenti e del personale che si trova all’interno di un ambiente confinato come quello di un ospedale.

Le condizioni del microclima influenzano gli scambi termici fra soggetti e l’ambiente circostante.  In una situazione di microclima non adeguato, possono verificarsi effetti di disagio (discomfort) o stress che interferiscono negativamente sulla salute e sicurezza di chi si trova in un ambiente.

Per questo il microclima è diventato un aspetto molto importante in tema di sicurezza sul lavoro. Ma lo è ancora di più in un ambiente così delicato come un ospedale o una struttura sanitaria in generale.

La particolare natura di questi luoghi, destinati sia alla cura che alla prevenzione in generale, è essenziale avere un comfort microclimatico tale da garantire uno stato fisiologico ottimale dei pazienti, dello staff medico e degli operatori sanitari.

Cos’è il microclima ospedaliero?

Per microclima ospedaliero si intende, nello specifico, l’insieme di alcuni parametri fisici ed ambientali che caratterizzano le condizioni termiche dello scambio termico fra un individuo e l’ambiente confinato o semi confinato circostante in cui si trova.

 Per essere considerato ottimale, il microclima di un ospedale deve rispettare determinate caratteristiche di natura:

  • Fisica
  • Chimica
  • Microbiologica.

Nei prossimi paragrafi analizzeremo nel dettaglio queste condizioni, cercando di capire cosa si intende per benessere microclimatico e come è possibile garantirlo all’interno di un ospedale.

Quali fattori fisici influenzano il microclima ospedaliero

L’elemento principale di un qualsiasi microclima è l’aria al suo interno. La qualità dell’aria è definita da alcuni parametri fisici, chimici e microbiologici che svolgono un ruolo fondamentale nel processo di termoregolazione di un essere umano e nel garantire situazioni di comfort.

I parametri strettamente fisici che caratterizzano le condizioni climatiche di un ambiente confinato come un ospedale sono:

  • Temperatura dell’aria;
  • Umidità relativa;
  • Ventilazione;
  • Illuminazione (naturale e/o artificiale)
  •  Rumore.

A questi vanno aggiunti anche alcuni parametri individuali legati al metabolismo individuale, all’attività svolta e alla resistenza del vestiario che si indossa.

Quando questi parametri sono opportunamente graduati, allora un individuo si viene a trovare in uno stato di soddisfazione ambientale definito come “Benessere termico” (Equal Comfort).

In tale stato, la temperatura corporea si attesta a 37°C (il valore normale) ed il corpo umano non avverte né troppo caldo né troppo freddo.

Altri indicatori da considerare per valutare  il microclima in un ospedale

Le caratteristiche fisiche dell’aria non sono le uniche da prendere in considerazione per valutare le condizioni ottimali del microclima ospedaliero.

Altri indicatori che caratterizzano e incidono sulla qualità dell’aria e sul microclima complessivo in un ambiente confinato sono anche:

  • La percentuale di anidride carbonica presente;
  • La pressione parziale dell’ossigeno;
  • La presenza di polveri e microrganismi di natura batterica nell’aria.

La modificazione di tutti i parametri sopra descritti può provocare un disequilibrio nello scambio termico tra soggetto e ambiente e determinare inquinamento o viziatura di un ambiente confinato.

Quando questo equilibrio manca viene meno il benessere microclimatico.

Cosa si intende per benessere microclimatico?

Il benessere microclimatico (o comfort ambientale) è una condizione mentale di piena soddisfazione da parte di un individuo nei riguardi dell’ambiente termico in cui è collocato. Il suo conseguimento è indispensabile per raggiungere il benessere psico-fisico totale.

Si può definire, dunque, come quella condizione termicamente confortevole in cui l’aria è percepita come ottimale dalla maggior parte delle persone che si trovano in un ambiente, sia dal punto di vista termico che di purezza.

Ovviamente, il benessere microclimatico è legato alla soggettività delle persone. Tuttavia, è possibile individuare quelle che sono le condizioni climatiche di un qualsiasi ambiente indoor.

  • Temperatura dell’aria tra 19-22°C (inverno) e 24-26°C (estate);
  • Umidità relativa compresa tra 40-50% (inverno) e 50-60% (estate);
  • Velocità dell’aria tra 0,01-0,1 m/s (inverno) e 0,1-0,2 m/s (estate).

Tali condizioni si riferiscono ad un soggetto per lo più sedentario, vestito adeguatamente ed in assenza di irraggiamento (Fonte: Ministero della Salute).

Il microclima in ambito ospedaliero: le condizioni ideali

In riferimento ai parametri che caratterizzano il microclima, le condizioni fisiche ritenute ideali e favorevoli per il benessere psico-fisico di pazienti e personale medico all’interno di un ospedale, sono le seguenti:

  1. Temperatura tra i 18° e i 24°C (in particolare nelle stanze di degenza);
  2. Umidità relativa tra il 20 ed il 70%;
  3. Velocità dell’aria compresa tra 40-50 cm/s (in estate) e tra 4-12 cm/s (in inverno);
  4. Anidride carbonica intorno al 3×1000;
  5. Pressione dell’ossigeno compresa tra il15-21%.

Come mantenere in equilibrio il microclima in un ospedale

In riferimento al microclima, l’ospedale è considerato un ambiente moderato, ovvero un ambiente che presenta condizioni non troppo differenti da quelle considerate ideali per l’organismo umano.

In questi ambienti, in cui rientrano anche uffici e scuole ad esempio, è indispensabile mettere in atto un controllo costante e puntuale dei parametri che influenzano il microclima, in modo da procedere all’eventuale correzione in caso di alterazione.

 Ogni ambiente ospedaliero presenta delle specifiche condizioni microclimatiche. Prendendo in esame, nello specifico, una camera di degenza, il luogo in cui il paziente passa la maggior parte del suo tempo, l’equilibrio microclimatico si ottiene con:

  • Illuminazione congrua, uniformemente distribuita e non abbagliante (in caso di illuminazione artificiale);
  • Ventilazione tra esterno ed interno adeguata e periodica: due per ora, con mezzi naturali, e sei ogni ora, con sistema di climatizzazione;
  • Riscaldamento uniforme in tutta la stanza e costante nei valori di umidità e temperatura specifici a seconda della stagione.

Il microclima all’interno di una stanza di degenza va controllato e regolato mediante un sistema di condizionamento dell’aria, che agisce sui parametri fisici che condizionano la qualità dell’aria.

L’utilizzo di un sistema di condizionamento dell’aria comporta anche un’attenzione particolare alla manutenzione e pulizia degli impianti.

Una corretta manutenzione e sanificazione degli impianti aeraulici di un ospedale, non solo sono finalizzate a migliorare il comfort dell’ambiente, ma sono essenziali come misura di profilassi delle infezioni ospedaliere.

Norme e fonti per approfondire l’argomento

Di seguito ti forniamo alcuni spunti utili ad inquadrare, anche da un punto di vista normativo la questione del microclima all’interno di un ambiente di lavoro.

  1. Testo Unico sulla Salute e sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008) – Ministero della Salute;
  2. Piano nazionale di prevenzione per la tutela e la promozione della salute degli ambienti confinati – Ministero della Salute;
  3. Microclima, aerazione e illuminazione nei luoghi di lavoro – Comitato Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome;
  4. Norma Tecnica UNI EN ISO 7730:2006 – Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico;
  5. Norma Tecnica UNI EN ISO 7726:2002 – Strumenti per la misurazione delle grandezze fisiche.

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