Infezioni Ospedaliere: Principali Patogeni e Strategie di Prevenzione

Immagina un ospedale, un luogo dove la salute e il benessere sono la priorità assoluta. Un luogo dove, purtroppo, la contaminazione da batteri e virus può causare pericolose infezioni ospedaliere che mettono a rischio la salute di pazienti, medici, personale sanitario e visitatori.

Tra questi, alcuni sono particolarmente temuti: la Legionella, l’Aspergillus, lo Staphylococcus aureus e molti altri. Questi microrganismi trovano rifugio negli impianti di climatizzazione, nelle tubature idriche e in ogni angolo nascosto, pronti a proliferare e a scatenare infezioni gravi.

Ma come proteggere gli ambienti ospedalieri e le persone che vi lavorano?

La risposta sta in una corretta gestione della qualità dell’aria. Un’aria pulita e sicura è la tua prima linea di difesa contro i patogeni.

In questo articolo, esploreremo i principali patogeni coinvolti nelle infezioni ospedaliere, le loro modalità di trasmissione e le strategie di prevenzione più efficaci per migliorare il microclima ospedaliero e la sicurezza sanitaria.

Prima di proseguire, leggi anche: “Batteri e Patogeni nell’aria: strategie di prevenzione”.

Quali i principali patogeni che causano le infezioni nosocomiali 

Le infezioni acquisite durante la permanenza in ospedale, rappresentano una delle sfide più rilevanti per la salute pubblica e la sicurezza dei pazienti. 

Gli ospedali sono ambienti ad alto rischio e offrono condizioni favorevoli alla proliferazione di patogeni, che possono essere trasmessi da paziente a paziente o dallo staff sanitario, soprattutto se non vengono applicate rigorose misure igieniche e protocolli di sterilizzazione. 

Tra le infezioni nosocomiali più frequenti troviamo polmoniti, infezioni delle vie urinarie e infezioni del sito chirurgico, le quali possono portare a complicazioni severe, con conseguenti prolungamenti delle degenze ospedaliere e un aumento della mortalità.

I patogeni che causano queste malattie ospedaliere possono essere suddivisi in tre principali categorie: patogeni aeraulici, idrico-aeraulici e idrici, ognuno dei quali si diffonde in modo diverso a seconda delle caratteristiche dell’ambiente ospedaliero.

1. Patogeni Aeraulici

Si diffondono principalmente tramite le particelle di aerosol presenti nell’aria, soprattutto tramite impianti di condizionamento, ventilazione e umidificazione.

  • Aspergillus spp.: si tratta di un fungo, presente nei sistemi di ventilazione, che rappresenta un serio rischio per pazienti immunocompromessi, in quanto può provocare infezioni polmonari invasive;
  • Mycobacterium tuberculosis: la tubercolosi è una malattia grave e contagiosa che si trasmette soprattutto per via diretta tra persone. In ambienti chiusi e mal ventilati come gli ospedali, può diffondersi facilmente, costituendo un rischio elevato per pazienti e operatori sanitari;
  • Staphylococcus aureus (MRSA): il ceppo resistente agli antibiotici MRSA è altamente contagioso e tende a proliferare in aree affollate e mal ventilate, risultando difficile da trattare;
  • Cladosporium: questo genere di muffa si sviluppa negli impianti HVAC, con potenziali effetti dannosi sulle vie respiratorie, soprattutto per i pazienti con problemi di salute preesistenti.

2. Patogeni Idrico-Aeraulici

I patogeni idrico-aeraulici trovano un ambiente ideale negli impianti che combinano acqua e aria, come i sistemi di ventilazione e tubature, da cui si diffondono tramite aerosol.

  • Legionella pneumophila: questo batterio presente nei sistemi di umidificazione degli impianti di condizionamento, può contaminare l’aria attraverso l’aerosol prodotto, causando la legionellosi, un’infezione polmonare potenzialmente letale;
  • Pseudomonas aeruginosa: questo batterio ospedaliero è comune nei sistemi idrici e negli impianti di ventilazione. Può contaminare tubature, rubinetti e attrezzature mediche, ma si diffonde anche tramite aerosol prodotti da docce e impianti di ventilazione. Causa infezioni polmonari e urinarie, rappresentando una minaccia significativa per i pazienti con compromissione immunitaria;
  • Acinetobacter baumannii: altamente resistente agli antibiotici, questo batterio si diffonde in ambienti umidi e negli impianti idrici e può sopravvivere a lungo anche sulle superfici, provocando infezioni delle vie respiratorie, del tratto urinario e delle ferite;
  • Klebsiella pneumoniae: si trasmette tramite sistemi idrici contaminati e può causare infezioni polmonari, sepsi e batteriemie (, spesso in pazienti con dispositivi invasivi come cateteri), con un’alta incidenza di resistenza ai trattamenti antibiotici.

3. Patogeni Idrici

Contaminano l’acqua e possono entrare in contatto con i pazienti attraverso l’uso di acqua non trattata adeguatamente, specialmente nei reparti ad alto rischio.

  • Escherichia coli (E. coli): Questo batterio normalmente presente nell’intestino umano, può causare gravi infezioni gastro intestinali e urinarie se l’acqua degli impianti idrici ospedalieri è contaminata;
  • Enterococcus spp.: alcune specie, come l’Enterococcus faecium, sono note per la loro resistenza agli antibiotici e rappresentano un pericolo particolare per i pazienti con un sistema immunitario compromesso;
  • Norovirus: altamente contagioso, provoca infezioni gastrointestinali e si diffonde facilmente in ambienti ospedalieri attraverso acqua contaminata;
  • Pseudomonas aeruginosa: presente non solo negli aerosol ma anche direttamente nell’acqua, può causare infezioni polmonari, cutanee e urinarie.

Queste infezioni, prevenibili con misure di igiene rigorose e controllo della qualità dell’aria e dell’acqua, richiedono un’attenzione costante da parte degli ospedali per garantire la sicurezza dei pazienti e del personale.

Infezioni ospedaliere più frequenti e scarsa qualità dell’aria indoor: che legame c’è?

La scarsa qualità dell’aria negli ospedali è sicuramente tra i fattori principali che aumentano la proliferazione e la diffusione di una vasta gamma di microrganismi patogeni. 

Questi ambienti, per loro natura, ospitano persone già deboli e suscettibili alle infezioni, rendendo la qualità dell’aria indoor un fattore cruciale per la sicurezza dei pazienti e del personale sanitario.

Quali microrganismi possono essere collegati alla scarsa qualità dell’aria negli ospedali?

1. Batteri

  • Stafilococchi: tra cui lo Staphylococcus aureus, responsabile di infezioni cutanee, polmonari e del sangue;
  • Streptococchi: causano faringiti, polmoniti e altre infezioni respiratorie;
  • Enterobatteri: come Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae, associati a infezioni del tratto urinario e polmonari;
  • Pseudomonas aeruginosa: provoca infezioni respiratorie, del tratto urinario e delle ferite, soprattutto in pazienti immunodepressi.

2. Virus

  • Virus influenzali: causano influenza stagionale e possono portare a complicazioni gravi, soprattutto negli anziani e nei soggetti immunocompromessi;
  • Virus respiratori sinciziali (RSV): provocano infezioni delle vie respiratorie inferiori, soprattutto nei bambini piccoli;
  • Virus della varicella-zoster: causano varicella e herpes zoster;
  • Coronavirus: oltre al SARS-CoV-2 responsabile della COVID-19, esistono altri coronavirus che possono causare infezioni delle vie respiratorie.

3. Funghi

  • Aspergillus: può causare infezioni polmonari, soprattutto in pazienti immunodepressi;
  • Candida: provoca infezioni fungine, in particolare nelle mucose e nella pelle.

Come la scarsa qualità dell’aria favorisce la diffusione di questi microrganismi?

  • Aerosolizzazione: le procedure mediche, la tosse e gli starnuti possono disperdere nell’aria particelle contenenti microrganismi patogeni, che possono rimanere sospese a lungo;
  • Ventilazione inadeguata: una ventilazione insufficiente o difettosa impedisce il ricambio dell’aria e la rimozione degli agenti contaminanti;
  • Filtrazione inefficiente: i filtri degli impianti di climatizzazione, se non adeguati o non puliti regolarmente, non riescono a trattenere le particelle più piccole contenenti microrganismi;.
  • Umidità elevata: l’umidità favorisce la crescita di muffe, virus e batteri potenzialmente patogeni per l’uomo..

La qualità dell’aria negli ospedali è una questione critica che può influire profondamente sulla salute dei pazienti e sull’efficienza del sistema sanitario. Una scarsa qualità dell’aria aumenta il rischio di contrarre un’infezione nosocomiale, tra le principali cause di morbilità e mortalità ospedaliera, minacciando la sicurezza di pazienti già vulnerabili. 

Quando le infezioni complicano il decorso clinico, i tempi di degenza si allungano, e ciò richiede interventi terapeutici aggiuntivi che possono rallentare il recupero e generare un significativo aumento dei costi sanitari. 

Molto più di un obbligo etico per la tutela della salute, investire nella qualità dell’aria è una scelta strategica per ridurre spese ospedaliere, migliorare l’efficienza delle cure e garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti.

Strategie di prevenzione per ridurre le infezioni ospedaliere

La prevenzione delle malattie nosocomiali passa da una manutenzione costante degli impianti HVAC e da frequenti interventi di sanificazione, essenziali per migliorare la qualità dell’aria e limitare la diffusione di batteri, funghi e virus in ospedale.

Una corretta gestione della qualità dell’aria in ambienti affolati come gli ospedali, passa dunque attraverso strategie efficaci e prassi igienico-sanitarie rigorose, cruciali per garantire un ambiente più sicuro e ridurre il rischio di infezioni aerotrasportate.

  1. Sistemi di ventilazione efficaci: utilizzare sistemi di ventilazione che garantiscano un adeguato ricambio d’aria e l’utilizzo di filtri ad alta efficienza;
  2. Manutenzione regolare degli Impianti HVAC: è essenziale per prevenire la proliferazione di funghi e batteri. Gli impianti HVAC dovrebbero essere puliti e sanificati periodicamente per garantire una qualità ottimale dell’aria;
  3. Pulizia e sanificazione degli ambienti: effettuare regolarmente la pulizia e la sanificazione degli ambienti, comprese superfici e attrezzature mediche, aiuta a contenere la diffusione di batteri e virus. È importante adottare procedure di pulizia accurate, con disinfettanti specifici per ciascun patogeno;
  4. Monitoraggio continuo della qualità dell’aria: utilizzare strumenti di campionamento per monitorare l’aria, soprattutto nelle sale operatorie, verificando la presenza di microrganismi e intervenendo tempestivamente in caso di superamento dei limiti;
  5. Controllo dell’Acqua: il monitoraggio delle reti idriche ospedaliere, con relative analisi microbiologiche dell’acqua, è fondamentale per verificare la presenza di alcuni tipi di batteri (soprattutto  Legionella, Pseudomonas ed E. coli) e prevenire la contaminazione. Le strutture sanitarie dovrebbero implementare protocolli di controllo regolari e utilizzare sistemi di filtraggio per ridurre i rischi di infezione;
  6. Formazione del personale: fornire al personale sanitario una formazione adeguata sulle misure di igiene e prevenzione delle infezioni.

Gli ambienti sanitari in cui lavori sono davvero sicuri? 

La qualità dell’aria è fondamentale per prevenire la diffusione di infezioni ospedaliere in strutture sanitarie, RSA e cliniche, dove batteri, virus e funghi possono annidarsi negli impianti e mettere a rischio la salute di tutti. 

Con Aria Sicura®, puoi contare su un team di biologi, chimici e tecnici specializzati pronti a individuare e bonificare le contaminazioni, garantendo aria pura e sicura per i tuoi pazienti e collaboratori. 

Assicurati un ambiente indoor salubre e protetto: verifica la sicurezza dei tuoi impianti per eliminare alla radice ogni possibile rischio di infezione.

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