Sanificazione canali aria Covid: prevenzione in ambienti indoor

In vista delle riaperture di uffici e ambienti di lavoro, la sanificazione dei canali aria per Covid è un’attività di vitale importanza.

La sanificazione dei canali d’aria, infatti, è un’operazione volta alla bonifica e alla igienizzazione delle condotte di ventilazione e di aerazione di un ambiente confinato, allo scopo di rendere l’aria all’interno più sana, pulita e respirabile.

La buona qualità dell’aria indoor è indispensabile per la corretta gestione dello stato igienico-sanitario degli ambienti confinati in cui si lavora e mantenere nel miglior stato possibile gli impianti di aerazione e ventilazione aiuta anche a prevenire ed a contrastare la diffusione di batteri e virus.

In questo articolo, dunque, tratteremo il tema della corretta gestione e della prevenzione da SARS.Cov2-19 in relazione alle azioni da mettere in essere per preservare la salubrità di un ambiente indoor e di renderlo sicuro per chi vive e lavora al suo interno.

Perché è importante effettuare la sanificazione canali aria da Covid

La qualità dell’aria ed il microclima di un ambiente indoor sono due aspetti da non trascurare, quando si tratta di rispettare gli standard di sicurezza di un ambiente di lavoro.

Entrambi, infatti, possono rappresentare fattori chiave nella veicolazione e della trasmissione di infezioni virali e batteriologiche.

Attraverso le condotte aerauliche passa l’aria che si respira in un ambiente chiuso e che si condivide con gli altri individui presenti. Una periodica e corretta pulizia e sanificazione di queste condotte diventa così essenziale per mantenere l’igiene degli impianti e garantire:

  1. L’ efficienza degli impianti stessi;
  2. L’eliminazione di inquinanti, allergeni, batteri e virus presenti nei condotti;
  3. La salubrità dell’aria e dell’ambiente confinato.

La recente emergenza sanitaria ha messo ancora più in luce a questa tematica, rendendo prioritaria ed imprescindibile l’attenzione ad una manutenzione appropriata dei canali aria, soprattutto in virtù della completa riapertura di uffici, luoghi commerciali ed aziende.

 Solo mettendo in campo adeguate misure di prevenzione, sarà possibile contenere il rischio epidemiologico in ambienti indoor dove notoriamente sussistono già le condizioni per un pericolo di diffusione di malattie di vario tipo.

Come si trasmette il Coronavirus?

Stando alle indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), del Ministero della Salute e dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), le principali modalità di contagio del Covid-19, così come per altri virus con uguali dimensioni e caratteristiche, sono da ricondurre a:

  • Contatto stretto con le secrezioni che si generano quando le persone starnutiscono, tossiscono o espirano (ad esempio le goccioline di saliva, cd. droplet), e che possono essere inalate da chi si trova nelle vicinanze;
  • Contatto diretto ravvicinato, cioè toccando con le mani contaminate e su cui è presente il virus, le mucose di bocca, occhi e naso;
  • Attività che generano aerosol in ambiente sanitario, come le attività di intubazione, aspirazione, tracheotomia e l’induzione alla ventilazione forzata o della tosse.

Vediamo ora di capire l’incidenza o meno degli impianti di climatizzazione nella diffusione del Coronavirus e quali sono le linee guida da mantenere all’interno di ambienti indoor.

Diffusione Covid attraverso l’aria ed impianti di climatizzazione: è possibile?

Le goccioline di saliva (droplet) prodotte dall’essere umano sono così piccole da non risentire delle forze gravitazionali, per questo tendono a restare in sospensione nell’aria formando il cosiddetto bio-aerosol, che in assenza di ricambio dell’aria, costituisce una fonte di rischio.

Quanto all’incidenza degli impianti di climatizzazione sulla diffusione del virus, va specificato innanzitutto che:

  • Impianti a tutt’aria esterna: se la presa di aria esterna è situata in posti consoni (ben in alto e dove non c’è presenza di affollamenti), i canali aeraulici non sono in grado di introdurre in un ambiente chiuso un virus presente all’esterno;
  • Impianti con ricircolo: rappresentano un problema rilevante perché riciclano l’aria degli ambienti e la rimmettono in ricircolo, favorendo la dispersione di eventuali patogeni in altri ambienti.

Allo stato attuale, però, non vi è alcuna completa evidenza, né a supporto né a dimostrazione, del fatto che un impianto di climatizzazione e condizionamento sia in grado  realmente di veicolare veicolo per lunghe distanze il bio-aerosol in ambienti chiusi.

Tuttavia il rischio non può considerarsi nullo, per questo è necessario che la gestione degli impianti aeraulici sia adeguata tanto alle caratteristiche dell’impianto stesso, che all’ambiente in cui si trovano.

 Di qui la necessità anche di ricorrere ad interventi mirati di sanificazione per contribuire ulteriormente a mantenere una buona qualità dell’aria.

Gestione dei canali aria nei luoghi chiusi: linee guida da mantenere per escludere il rischio contagio

Nel Rapporto ISS COVID-19 n. 33/2020  l’Istituto Superiore di Sanità fornisce alcune indicazioni e raccomandazioni operative circa la corretta gestione degli impianti di ventilazione e climatizzazione in ambienti comunitari, non prettamente sanitari, in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2.

 Oltre alle buone norme comportamentali del distanziamento sociale, dell’uso della mascherina e del lavaggio frequente delle mani, nel rapporto vengono fornite alcune raccomandazioni per l’utilizzo degli impianti di aerazione all’interno di uffici e luoghi pubblici, come:

  1.  Garantire un adeguato e periodico ricambio dell’aria aprendo finestre e balconi;
  2. Tenere gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC), che consentono il rinnovo di aria con l’esterno, sempre attivi  (24 ore su 24, 7 giorni su 7) e alla velocità nominale o massima consentita (tranne che nelle ore notturne);
  3. Eliminare ogni funzione di ricircolo dell’aria per evitare il trasporto di patogeni nell’aria da una zona all’altra;
  4. Tenere sotto controllo tutti i parametri microclimatici (ovvero temperatura, umidità e concentrazione di CO2);
  5. Pulire e sanificare regolarmente i filtri degli impianti.

Quali sono i sistemi di ventilazione e climatizzazione da controllare

Come si legge nel suddetto rapporto dell’ISS, i principali componenti degli impianti di ventilazione e di climatizzazione che potrebbero favorire il movimento dell’aria in un ambiente indoor e che vanno debitamente tenuti sotto controllo, sono:

  • Unità di trattamento aria (UTA);
  • Ventilconvettori o unità terminali idroniche del tipo fan coil;
  • Climatizzatori ad espansione diretta o del tipo a split;
  • Climatizzatori portatili monoblocco;
  • Cappe aspiranti e a ricircolo.

In generale, per tutti questi impianti e per le loro componenti l’ISS raccomanda una manutenzione ordinaria, che comporti anche una pulizia dei canali aria periodica.

Sanificazione canali aria condizionata da covid: come effettuarla?

Innanzitutto bisogna specificare che la sanificazione è un intervento a 360° volto a rendere più sano un ambiente, che comprende la pulizia, l’igienizzazione e l’eventuale disinfezione di ambienti e superfici.

Per quanto riguarda nello specifico le operazioni di sanificazione dei canali aria da Covid, i passaggi della procedura possono riassumersi in:

  • Rimuovere particolato, polveri ed altro materiale organico depositato all’interno delle condotte e dei filtri;
  • Pulire le prese d’aria e le griglie di ventilazione con panni in microfibra imbevuti con acqua e sapone o con una soluzione di alcool etilico al 70%;
  • Igienizzare i filtri dei condizionatori, dei fancoil e dei ventilconvettori seguendo le normali procedure di pulizia, evitando però di spruzzare i prodotti per la sanificazione delle condotte aria direttamente sui filtri;
  • Procedere allo sgrassaggio con prodotti specifici delle componenti più soggette ad incrostazioni o ad accumuli di grasso;
  • Intervenire con la sanificazione vera e propria mediante detergente germicida, per eliminare qualsiasi batterio o altro agente contaminante che le normali pulizie non riescono a rimuovere.

La pulizia delle superfici esposte degli impianti di climatizzazione e ventilazione va sempre integrata con una pulizia e sanificazione di tutte le superfici di un ambiente (pavimenti, vetri, arredi ecc…).

Sanificazione canali aria: la normativa di riferimento

Ecco alcuni riferimenti normativi sui protocolli di gestione e manutenzione degli impianti di ventilazione e climatizzazione:

Per un ulteriore approfondimento sulla materia, puoi consultare il nostro approfondimento tecnico riguardante tutta la normativa esistente in riferimento alla pulizia dei canali aria.

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