Le 5 Regole per Migliorare l’Aria Indoor

Non c’è nulla di più essenziale all’interno di un ambiente di lavoro chiuso che una buona aria indoor, per migliorare il benessere psicofisico dei lavoratori e le loro prestazioni.

Può la sola qualità dell’aria rendere le persone più motivate e produttive? Assolutamente sì. 

Scarsa ventilazione meccanica, alte concentrazioni di contaminanti, un tasso di umidità e una temperatura percepite al limite della sopportazione, influiscono sulle prestazioni e sul benessere fisico e mentale dei soggetti, fino a determinare;

  • Calo della produttività;
  • Perdita di concentrazione;
  • Rallentamento dei tempi di reazione;
  • Diminuzione del livello di motivazione e soddisfazione;
  • Maggiore stress;
  • Più giornate di assenza;
  • Aumento dei costi sanitari e di assistenza a carico del lavoratore e del Servizio Sanitario Nazionale.

Lavorare per 8 ore al giorno all’interno di un ufficio, con condizioni microclimatiche non ottimali, induce sensazioni di discomfort in chi frequenta quei luoghi a prolungata permanenza quotidiana.

Pensa, invece, a quanto una buona qualità dell’aria e condizioni di sicurezza igienica elevate possano aiutare questi stessi lavoratori a raggiungere notevoli livelli di produttività. Non sarebbe un vantaggio competitivo anche per la tua stessa attività?

Se sei il responsabile della sicurezza della tua azienda, garantire la protezione della salute e il benessere fisico dei tuoi lavoratori è una priorità, e non solo in virtù della situazione attuale dovuta alla pandemia da Covid.

Rendere un qualsiasi ambiente di lavoro chiuso (uffici, ospedali, case di cura, centri commerciali, luoghi comunitari ecc…) “sano”, può fare la differenza. Ma cosa puoi fare concretamente per ridurre l’inquinamento indoor e migliorare la qualità dell’aria che si respira?  

Prima di tutto, dovresti conoscere quali sono gli elementi che incidono su un’aria interna inquinata. In un precedente articolo ti abbiamo spiegato quali sono i fattori chiave dell’indoor air quality.

Fatto questo, sei pronto a mettere in atto tutte le azioni più adeguate a contenere l’inquinamento interno.

Leggendo questo articolo,potrai scoprire le 5 regole per garantire un’aria salubre e respirabile all’interno della tua azienda, e aumentare così comfort e produttività dei tuoi dipendenti.

1. Areare i locali e cambiare l’aria indoor

La prima regola, quella forse più importante di tutte, è areare continuamente i locali interni, aprendo di frequente le finestre oppure dotare gli uffici di dispositivi in grado di fornire il giusto ricambio di aria negli ambienti in cui sono presenti personale e postazioni di lavoro.

Scarsi ricambi d’aria in un ambiente indoor possono favorire l’esposizione a inquinanti di tipo chimico-fisico (ad es. anidride carbonica, polveri sottili e composti organici volatili) e una facile trasmissione di virus, batteri e agenti patogeni presenti nell’aria.

Il ricambio dell’aria deve tener sempre conto di alcuni parametri:

  1. Numero di lavoratori presenti;
  2. Tipologia di attività svolta;
  3. Durata della permanenza all’interno del luogo di lavoro.

In mancanza di finestre, il ricambio d’aria viene eseguito da dispositivi di ventilazione meccanica controllata (VMC).

In osservanza della norma UNI 10339, la VMC che serve luoghi chiusi deve assicurare che 

  • Un’immissione di aria esterna variabile a seconda della destinazione d’uso degli ambienti;
  • Filtraggio efficiente dell’aria esterna e dell’aria di ricircolo;
  • Movimentazione dell’aria interna a una velocità controllata che non crei disagio alle persone presenti.

L’adozione di dispositivi di ventilazione meccanica che controllino e forniscano il giusto ricambio d’aria sono essenziali anche nel mantenere in equilibrio le condizioni termo-igrometriche dell’ambiente.

2. Tenere sotto controllo le condizioni del Microclima interno 

Un adulto trascorre in media almeno 8 ore al giorno all’interno di un ufficio, un’azienda o comunque nel proprio ambito di lavoro. Per assicurare il massimo comfort possibile è essenziale tenere sotto controllo il microclima all’interno dei luoghi di lavoro.

Condizioni microclimatiche particolarmente disagevoli, come sbalzi di temperatura, alti tassi di umidità o correnti d’aria, hanno un impatto talvolta negativo sulla salute del lavoratore, ma anche sulla sua produttività.

Una condizione microclimatica ottimale è definita da un equilibrio tra i parametri di temperatura, umidità e velocità dell’aria

Cosa puoi fare tu, come responsabile di un’azienda, per assicurare le migliori condizioni possibili di sicurezza e benessere dei tuoi lavoratori?

  1. Assicurarti che gli spazi di lavoro ricevano un adeguato e costante ricambio dell’aria naturale o meccanico;
  2. Regolare la temperatura e il grado di umidità tenendo conto di attività svolta, metodi di lavoro e sforzi fisici connessi;
  3. Evitare l’eccessivo affollamento del luogo di lavoro;
  4. Diminuire o schermare le fonti di calore;
  5. Schermare le fonti di calore radianti interne
  6. Potenziare l’impianto di condizionamento dell’aria
  7. Dotare gli ambienti di lavoro interni di termostati o regolatori di velocità dei ventilatori
  8. Procedere a un monitoraggio periodico dell’ aria indoor;
  9. Non trascurare la regolare manutenzione degli impianti di aerazione e condizionamento.

Questi ultimi due aspetti rappresentano altrettante regole d’oro per una migliore Indoor Air Quality, come vedremo nei prossimi paragrafi.

Basilare poi è il controllo microclimatico all’interno degli ambienti, con una cadenza semestrale.

Tali indagini solitamente rientrano all’interno del quadro normativo che definisce i rischi fisici e hanno pertanto una cadenza quadriennale. 

A eccezione di mutevoli condizioni impiantistiche che determinano significative variazioni dei parametri: in questo caso è necessario effettuare i controlli per indagare su eventuali variazioni.

3. Misurazione della qualità dell’aria indoor

Gli effetti di una cattiva qualità dell’aria interna sulla salute dei lavoratori si manifestano in quella che prende il nome di Sick Syndrome Building. 

Un quadro sintomatologico connesso alla lunga permanenza in ambienti comunitari chiusi dotati di impianti di ventilazione meccanica e di condizionamento dell’aria inadeguati.

La prevenzione di questi effetti è possibile con un periodico e scrupoloso campionamento dell’aria indoor. La misurazione della qualità dell’aria si esegue tramite specifici sensori e rilevatori ultra intelligenti, in grado di monitorare i livelli di sostanze nocive come la CO2 e i VOC, ma anche i livelli di temperatura e umidità.

Accanto a questo tipo di analisi dell’aria interna, vi sono anche:

 

  • Il  monitoraggio microbiologico ambientale (MMA), che ha lo scopo di misurare il livello di contaminazione da agenti patogeni, mediante campionamento attivo o passivo;
  • Il monitoraggio della contaminazione particellare, che valuta la capacità dell’impianto aeraulico di minimizzare l’immissione di particelle di particolato dove possono insediarsi microrganismi nocivi.

Se i sistemi e le tecniche di monitoraggio sono importanti nell’ottimizzare l’indoor air quality, altrettanto importante è la manutenzione degli impianti che servono ambienti chiusi di lavoro.

4. Ispezione regolare e corretta manutenzione degli impianti aeraulici

L’inquinamento indoor spesso si associa a patologie allergiche, a disturbi e infezioni dell’apparato respiratorio. Una buona gestione dell’Indoor Air Quality, quindi, non può assolutamente prescindere dall’attenzione e la cura degli impianti aeraulici.

Impianti trascurati, sporchi, con filtri intasati, non sono solo inefficienti e non garantirebbero un ricambio d’aria adeguato. Ma potrebbero essere anche il veicolo per la penetrazione all’interno dell’ambiente di lavoro di polvere, inquinanti e agenti patogeni.

Una buona manutenzione degli impianti, dunque, deve includere questi passaggi:

  1. Ispezione tecnica e visiva regolare dei canali aria e di ogni altra componente dell’impianto, UTA compresa;
  2. Verifica ed eventuale sostituzione dei filtri interni ed esterni, compresi i filtri della Unità di Trattamento dell’aria;
  3. Analisi microbiologica dei componenti dell’impianto;
  4. Pulizia e sanificazione periodica di tutto l’impianto di condizionamento o di ventilazione meccanica, qualora necessarie;
  5. Ispezione tecnico-visiva di controllo dell’effettiva pulizia.

La corretta igiene dei sistemi di condizionamento e degli impianti di trattamento aria è obbligatoria nei luoghi di lavoro secondo gli artt. 63 e 64 del Decreto Legislativo n. 81/2008.

5. Sanificazione periodica e approfondita dei canali aria

L’Allegato IV del Decreto Legislativo n. 81/2008 (Requisiti dei luoghi di lavoro) stabilisce che ogni lavoratore ha diritto ad aria salubre in quantità sufficiente, anche se ottenuta con impianti di aerazione meccanici.

Se utilizzati, questi impianti devono essere sottoposti con una certa regolarità non solo ai controlli e alla manutenzione, di cui abbiamo parlato nel precedente paragrafo, ma anche a pulizia e sanificazione.

Se sei un datore di lavoro, un dirigente o responsabile della sicurezza di un’azienda non puoi assolutamente esimerti da questa attività, perché si tratta di una delle misure di tutela per la salute dei tuoi lavoratori.

Ecco gli step da seguire per l’ottimale bonifica dei canali aria:

  • Ispezione visiva dei componenti dell’impianto (Serrande di presa, Filtri, Vasche di raccolta della condensa, UTA, Terminali di mandata dell’aria, condotte, Torri di raffreddamento, ecc…) per valutare lo stato igienico, i punti critici e decidere quali interventi effettuare;
  • Asportazione di polvere, sporco e sedimenti mediante spazzole rotanti e sistemi di aspirazione con filtrazione assoluta;
  • Sanificazione delle condotte, della UTA e di ogni altra componente dell’impianto con specifici prodotti disinfettanti specifici per i canali aria autorizzati dal Ministero della Salute.

Ed eccoci alla fine del nostro pentalogo sulla qualità dell’aria indoor. Seguendo queste 5 semplici e basilari regole non ti sarà difficile migliorare l’aria interna di qualsiasi ambiente di lavoro indoor. Un ambiente di lavoro sano significa lavoratori in salute, motivati e produttivi.

Se ti occupi della Sicurezza sul Lavoro o della Manutenzione per un’azienda privata o un ente pubblico, non puoi non avere a cuore il benessere dei tuoi dipendenti.  

Cosa puoi fare concretamente?

Rivolgerti a professionisti del settore in grando di garantirti interventi efficaci e certificati di sanificazione e prevenzione di rischi microbiologici  

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