Batteri e Aria Condizionata

Batteri e Aria Condizionata: tutto quello che c’è da sapere

Quali batteri possono esserci in un impianto di aria condizionata? L’aria indoor  può trasformarsi in un vero e proprio serbatoio germi pericolosi, in determinate condizioni quali:

  • Scarsa aerazione degli ambienti;
  • Affollamento;
  • Umidità e calore eccessivi.

Ma a pesare sui possibili rischi di contaminazione da batteri è soprattutto lo stato dei condizionatori d’aria e degli impianti aeraulici. Questi sistemi sono onnipresenti negli uffici e in tutti i luoghi comunitari perché indispensabili nel garantire il massimo comfort ambientale e termoigrometrico.

Tuttavia, all’interno di questi stessi condizionatori si possono annidare Legionella, Pseudomonas, Staphylococcus e molti altri patogeni pericolosi per la salute degli occupanti.

Se sei il responsabile della sicurezza di una struttura sanitaria o gestisci una qualsiasi altra struttura comunitaria, devi essere consapevole dei rischi che si accompagnano all’utilizzo dei condizionatori d’aria.

Non c’è strategia di difesa migliore conoscere esattamente qual è il nemico da combattere. Continua a leggere per scoprire quali sono i patogeni principali che si trovano nell’aria condizionata e quali comportamenti adottare se vuoi rendere più sicura la tua struttura.

Quali batteri si nascondono nell’aria condizionata?

È risaputo che un impianto di aria condizionata può costituire una fonte di propagazione di muffe, virus e batteri nell’aria indoor. Movimentando l’aria e producendo acqua di condensa, si vengono a creare le condizioni ideali per la proliferazione e la propagazione dei patogeni.

Le strutture a rischio di essere colonizzate da un qualsiasi batterio sono essenzialmente tutte quelle in cui esistono condizionatori. E, in particolare, quelle dove non vengono rispettate le normali pratiche di ispezione e manutenzione degli impianti.

Ovviamente, tra queste le strutture sanitarie contemplano un maggiore rischio poiché gran parte degli occupanti si trovano in condizione di salute precarie e sono dunque più esposte alla possibilità di contrarre malattie infettive.

Seguono poi le aziende alimentari, dove i patogeni possono compromettere le caratteristiche dei prodotti alimentari, le aziende che lavorano le acque ad uso umano, quelle farmaceutiche e via tutte le altre.

I batteri più diffusi all’interno di un impianto di condizionamento di queste strutture sono:

  1. Acinetobacter;
  2. Pseudomonas;
  3. Staphylococcus.
  4. Streptococco;
  5. Legionella.

L’Acinetobacter è un coccobacillo gram-negativo, di tipo aerobio, spesso presente in ambienti sanitari. Si tratta di un batterio ubiquitario presente nel suolo, nell’acqua potabile e nell’acqua di superficie.

La presenza di questo batterio nell’acqua e nelle reti idriche rende plausibile la possibilità che esso possa diffondersi e depositarsi su oggetti e superfici tramite quegli impianti di condizionamento dell’aria che prevedono anche l’umidificazione mediante sistemi ad acqua. 

Altrettanto pericoloso è lo Pseudomonas, un batterio gram-negativo ubiquitario (acqua, suolo e piante) particolarmente prolifico in condizioni di stagnamento dell’acqua. 

Condizionatori e umidificatori dell’aria possono anche essere contaminati da Staphylococcus e Streptococcus pneumoniae che si annidano nei filtri sporchi diffondendosi poi nell’ambiente non appena i dispositivi entrano in funzione.

La Legionella pneumophila è indubbiamente il batterio gram negativo più diffusamente presente nei condizionatori e negli impianti provvisti di umidificazione. Ecco perché merita un approfondimento tecnico a parte nel prossimo paragrafo. 

Seppure ciascun patogeno si caratterizza per diverse modalità di trasmissione, per tutti – indistintamente – gli impianti di condizionamento costituiscono un problema. 

I condizionatori contengono acqua per umidificare e vaschette di condensa. Senza un’adeguata pulizia e disinfezione possono diventare terreni di coltura ideali per la proliferazione incontrollata di questi microrganismi che vengono poi veicolati nell’aria di emissione.

Legionella, il batterio dell’aria condizionata più letale

Nei canali aeraulici poco puliti e negli stessi condizionatori mal tenuti si possono annidare patogeni molto pericolosi.

La Legionella pneumophila, ad esempio, è un batterio che predilige proprio gli ambienti umidi e si ambienta senza difficoltà negli impianti dell’aria condizionata di ospedali, case di cura, alberghi e grandi strutture comunitarie.

Batterio gram negativo aerobio è ampiamente presente in ambienti acquatici naturali ed artificiali. 

Importante serbatoio è rappresentato soprattutto dai sistemi idrici e di erogazione dell’acqua (impianto dell’acqua calda sanitaria e torri evaporative in primis), ma prolifera anche nelle parti degli impianti di condizionamento dove ristagna l’acqua di condensa e nei filtri umidi dei condizionatori.

La trasmissione del batterio Legionella avviene principalmente per inalazione di aerosol contaminato (aerosol). L’infezione colpisce soprattutto l’apparato respiratorio manifestandosi generalmente in due modi:

  1. Febbre di Pontiac;
  2. Malattia del Legionario o Legionellosi.

Nel primo caso, i sintomi sono quelli tipici di un malessere da aria condizionata:  febbre, mal di gola e spossatezza. Nel secondo caso, la manifestazione più comune è una polmonite da Legionella potenzialmente letale, soprattutto negli anziani o in soggetti fragili e immunocompromessi.

Non solo Legionella, quali altri microrganismi si trovano in un condizionatore

In questo articolo il focus riguarda i batteri. Ma una menzione andrebbe fatta anche per muffe e funghi che in particolari condizioni di temperatura e umidità trovano terreno fertile per la proliferazione. 

Le muffe sono un problema abbastanza rilevante per gli impianti hvac, forse anche più della Legionella che però è potenzialmente molto più pericolosa. Di rilevanza patogena ci sono soprattutto:

  • Aspergillus;
  • Cladosporium;
  • Fusarium;
  • Alternaria;
  • Candida;
  • Penicillium.

Compresi i loro residui: micotossine ed endotossine. L’Aspergillus è il nome di un genere di funghi, la cui specie più comune è l’Aspergillus fumigatus. Nei soggetti con un sistema immunitario debole, le spore di questo fungo possono dar origine ad un’infezione respiratoria chiamata Aspergillosi.

L’Aspergillus gioca un ruolo cruciale nelle infezioni ospedaliere. Si riscontra spesso in concomitanza di lavori edili. Sono, infatti, soprattutto le polveri da cantiere a fare da veicolo a questo tipo di muffa.

Molto diffuso negli ambienti indoor anche il Penicillium, un fungo presente soprattutto nella polvere che si annida nei filtri dei condizionatori, proliferando in condizioni di elevata umidità. Da qui le spore del fungo possono facilmente diffondersi all’interno grazie alla movimentazione dei flussi d’aria condizionata.

Alternaria e Cladosporium sono muffe vegetali, tipiche del periodo estivo, particolarmente allergizzanti. Possono annidarsi assieme a pollini e altri allergeni nei filtri dei condizionatori e diffondersi velocemente nell’ambiente interno sfruttando il flusso dell’aria condizionata.

Il Fusarium è un patogeno fungino che cresce spesso nel terreno e nelle piante, ma può anche prosperare in luoghi come il condizionatore d’aria dove c’è una potenziale presenza di acqua stagnante e alti livelli di umidità, soprattutto durante l’estate.

Infine, la Candida albicans. Si tratta di un fungo piuttosto raro all’interno dei condizionatori ma che va ugualmente menzionato, poiché si tratta dell’agente eziologico responsabile della candidosi.

Se ti stai chiedendo come proteggere gli impianti di condizionamento dalla presenza di questi patogeni, la risposta può essere una sola: prevenzione.

Continua a leggere il prossimo paragrafo. Scoprirai cosa realmente puoi fare per rendere l’aria indoor più salubre e a prova di batteri e muffe.

Batteri e condizionatore: come prevenire il rischio di malattie

Vasche di condensa, batterie, tubature, filtri, superfici delle griglie di immissione ed emissioni sono parti di un impianto di condizionamento dove possono annidarsi e crescere batteri ed altri microrganismi patogeni.

Il rischio di infezioni batteriche è particolarmente elevato soprattutto in quegli impianti di condizionamento e climatizzazione professionale installati nei luoghi pubblici, dove sono presenti torri di raffreddamento esterne.

Come utilizzare allora l’aria condizionata senza correre rischi? Seguendo scrupolosamente e con regolarità la manutenzione degli impianti di climatizzazione includendo:

  1. Pulizia, igienizzazione ed eventuale sostituzione dei filtri;
  2. Controllo periodico della presenza di eventuali incrostazioni e depositi di calcare su ogni componente dell’impianto, e provvedere alla eliminazione;
  3. Sanificazione completa delle vasche di condensa, almeno una volta all’anno e con prodotti battericidi specifici;
  4. Igienizzazione e pulizia con acqua tiepida e detergente di griglie e bocchette di immissione dell’aria almeno una volta al mese, nei periodi di intenso utilizzo;
  5. Pulizia regolare con sgrassante e disinfettante dello split e dell’unità esterna di trattamento dell’aria.

La non curanza e una mancata manutenzione degli impianti espone la tua struttura al rischio che muffe, virus e batteri possano diffondersi attraverso l’aria condizionata.

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