Inquinamento Indoor e Outdoor: cosa possiamo imparare dalla Cina
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Viviamo in un mondo in cui l’inquinamento atmosferico è sempre più visibile e percepibile, soprattutto nelle grandi città.
Tuttavia, quando si parla di inquinamento, ci si focalizza spesso solo sull’ambiente esterno, dimenticando il lato nascosto dell’aria che respiriamo all’interno degli edifici che può essere altrettanto, se non più, dannosa.
In questo contesto, la Cina ha giocato un ruolo pionieristico, sviluppando nel 2001 a Shanghai il primo programma di certificazione per la qualità dell’aria interna: lo standard RESET™.
Ti interessa approfondire l’argomento? Leggi anche: “Allarme Smog e la Qualità dell’Aria Indoor: un Approfondimento”.
L’origine dello standard RESET™ e l’impatto sull’aria indoor
Nel 2001, Shanghai ha visto la nascita di RESET™, il primo programma globale basato su sensori per monitorare in tempo reale la qualità dell’aria interna (IAQ, Indoor Air Quality).
Si tratta nel concreto di un insieme di standard, strumenti e servizi di valutazione incentrati sulla qualità e trasparenza dei dati, con l’obiettivo di aiutare gli ambienti costruiti a diventare più sani e sostenibili.
In un Paese dove l’inquinamento atmosferico esterno rappresenta un problema cronico, questo standard ha cercato di risolvere una sfida meno evidente, ma altrettanto cruciale: il benessere all’interno degli edifici.
RESET™ misura e certifica infatti i livelli di agenti inquinanti indoor come:
- particolato fine (PM2.5);
- Composti Organici Volatili (COV);
- anidride carbonica (CO2);
- temperatura e umidità.
Lo scopo dello standard non è solo monitorare la qualità dell’aria, ma anche garantire che gli spazi chiusi, come aziende e uffici, siano salubri e sicuri per chi li vive quotidianamente.
Questo è particolarmente rilevante in contesti urbani dove l’inquinamento esterno è spesso insostenibile e gli edifici diventano rifugi contro l’aria nociva esterna.
In Cina, l’adozione di questo standard ha rivoluzionato il modo di gestire gli ambienti chiusi. Gli edifici certificati RESET™ hanno visto, infatti, un miglioramento significativo delle condizioni di lavoro e della salute degli impiegati, con effetti diretti anche sulla produttività.
Numerose ricerche nel corso degli anni hanno infatti dimostrato che un ambiente con aria più pulita contribuisce a una maggiore concentrazione e benessere psicofisico. E questo riduce le assenze per malattia, migliorando al contempo la qualità e la produttività lavorativa.
Come funziona il RESET™ Air Standard
Lo Standard RESET™ è composto da cinque standard autonomi e modulari. Quello che a noi interessa approfondire è il RESET™ Air, il cui scopo – come si legge anche sul sito ufficiale del programma – è “rendere visibile il fattore invisibile che influenza tutti gli spazi interni per quanto riguarda salute, produttività e sostenibilità”.
Questo sistema di certificazione si basa sul monitoraggio continuo della qualità dell’aria negli spazi interni, con l’obiettivo di garantire standard elevati di salubrità ambientale.
L’approccio di RESET™ Air si basa su tre principi:
- Completezza: standardizzazione del monitoraggio continuo per rendere visibili i fattori invisibili che influenzano salute, produttività e sostenibilità;
- Qualità: garantire dati affidabili tramite l’installazione corretta e la manutenzione dei monitor;
- Prestazioni: definire obiettivi basati sulle migliori pratiche del settore e sugli standard internazionali.
L’intento di tracciare in tempo reale la qualità dell’aria e le eventuali variazioni, fornendo dati certi e affidabili, è abbastanza evidente e si può riassumere in questi punti:
- Promuovere il monitoraggio continuo della qualità dell’aria negli edifici;
- Standardizzare la misurazione e la comunicazione della qualità dell’aria per renderla comparabile e valutabile;
- Sensibilizzare e garantire trasparenza, condividendo i dati con gli occupanti per favorire l’educazione e l’equità sociale;
- Aumentare la consapevolezza degli effetti della qualità dell’aria sulla salute ambientale e degli occupanti;
- Incoraggiare misure correttive e soluzioni rigenerative per migliorare la qualità dell’aria indoor e il benessere delle persone.
Inquinamento Indoor e Outdoor: cosa possiamo imparare dall’esperienza cinese?
Guardando all’esperienza della Cina, emergono diverse lezioni utili per affrontare il problema dell’inquinamento indoor a livello globale.
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Consapevolezza e monitoraggio continuo
Il primo passo per migliorare la qualità dell’aria interna è essere consapevoli di ciò che respiriamo. Spesso, negli ambienti chiusi, non percepiamo gli agenti inquinanti, ma ciò non significa che non ci siano. Grazie ai sensori impiegati da RESET™, possiamo monitorare continuamente la qualità dell’aria, rendendo visibili quei fattori invisibili che impattano profondamente sulla nostra salute;
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Salute e produttività vanno di pari passo
La scarsa qualità dell’aria interna non solo compromette la salute fisica, ma ha un impatto diretto sulla nostra capacità di concentrarci e lavorare. Studi dimostrano che l’esposizione prolungata a livelli elevati di CO2 o COV può causare stanchezza, mal di testa e perdita di concentrazione. Un ambiente con aria pulita, invece, migliora l’umore, riduce lo stress e aumenta la produttività;
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Necessità di standard globali
RESET™ è uno dei tanti programmi che promuovono il monitoraggio della qualità dell’aria interna, ma ciò che lo rende unico è l’approccio basato su dati in tempo reale. In molti Paesi, inclusi quelli europei, esistono normative per la qualità dell’aria negli edifici, ma poche adottano un monitoraggio continuo e trasparente come RESET™. Questo standard potrebbe rappresentare un modello per altre nazioni, soprattutto quelle dove l’inquinamento esterno è meno percepibile, ma comunque presente.
Leggi anche: “Le 5 Regole per Migliorare l’Aria Indoor”.
Aria Indoor: cosa possiamo portare avanti nel futuro
Il modello RESET™ dimostra come l’innovazione e la tecnologia possano essere alleate preziose nella lotta all’inquinamento indoor. Tuttavia, per estendere l’impatto positivo di questo standard a livello globale, è necessario promuovere la sua adozione su larga scala.
Ecco alcune azioni che potrebbero essere implementate anche in altri Paesi:
- Implementazione di sensori IAQ negli edifici pubblici e privati: la qualità dell’aria interna dovrebbe diventare una priorità in scuole, ospedali, uffici e altri luoghi di lavoro. L’installazione di sensori che monitorano in tempo reale i parametri critici della qualità dell’aria sarebbe un primo passo verso una gestione più consapevole e salutare degli spazi chiusi;
- Integrazione di certificazioni come RESET™ nei regolamenti edilizi: così come oggi esistono certificazioni per l’efficienza energetica degli edifici, dovrebbe essere considerata anche la qualità dell’aria come parametro chiave. Gli standard come RESET™ potrebbero essere integrati nei regolamenti edilizi nazionali, promuovendo la costruzione di edifici più salubri;
- Educazione e consapevolezza: è fondamentale sensibilizzare le persone sugli effetti dell’inquinamento indoor. Spesso si sottovaluta l’importanza di avere aria pulita all’interno degli edifici. Una maggiore consapevolezza potrebbe spingere i cittadini a pretendere standard più elevati di qualità dell’aria e, di conseguenza, incentivare le aziende e i governi a investire in tecnologie come RESET™.
Investire nella qualità dell’aria non è solo una scelta responsabile, ma una strategia per migliorare salute, produttività e benessere nei luoghi di lavoro. Respirare aria pulita all’interno degli edifici non è più un lusso, ma una necessità.
Aria Sicura® è la business unit di Firotek specializzata in gestione del rischio microbiologico, sanificazione, bonifica degli impianti aeraulici. Con oltre 40 squadre operative e servizi certificati, offre soluzioni su misura per sanificare gli impianti HVAC di grandi aziende, bonificare i canali dell’aria e monitorare costantemente la qualità indoor.
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