Qualità dell’Aria nelle scuole: come garantire ambienti Sani per gli studenti e il personale

L’aria che respiriamo all’interno delle scuole è davvero sicura come pensiamo? Gli edifici scolastici dovrebbero essere ambienti sicuri, ma spesso la qualità dell’aria nelle scuole è un problema sottovalutato che minaccia il loro benessere.

Secondo l’Environmental Protection Agency (EPA), l’aria indoor può essere fino a cinque volte più inquinata di quella esterna. Un dato allarmante se consideriamo che gli studenti trascorrono dalle 5 alle 8 ore della giornata tra aule e corridoi. 

Purtroppo, numerosi studi hanno dimostrato che la qualità dell’aria indoor nelle scuole è spesso ben lontana dall’essere ottimale. Ma quali sono le conseguenze di un’aria malsana e come possiamo intervenire? Scoprilo leggendo questo articolo.

Prima di proseguire, leggi anche: “Le 5 Regole per Migliorare l’Aria Indoor.”

Cosa c’è nell’aria della scuola? Gli inquinanti nascosti

Immagina di entrare in una scuola al mattino. L’odore penetrante di detergenti si mescola a una leggera percezione di polvere e umidità. Le finestre sono chiuse, il riscaldamento è acceso e decine di studenti respirano lo stesso ambiente per ore. 

Ma ti sei mai chiesto cosa c’è realmente nell’aria che studenti e personale scolastico inalano ogni giorno? Non si tratta solo di polvere e odori fastidiosi. L’aria delle scuole può contenere molti e variegati inquinanti atmosferici:

  • Anidride carbonica (CO₂): si accumula velocemente negli ambienti indoor a causa della scarsa ventilazione e della presenza di molte persone nello stesso ambiente (può ridurre la concentrazione e aumentare la sensazione di stanchezza);
  • Polveri sottili e particolato (PM10 e PM2.5): presenti in gesso, arredi, tappeti e provenienti dal traffico esterno (possono aggravare problemi respiratori);
  • Composti Organici Volatili (VOC): rilasciati da vernici, colle, materiali sintetici e prodotti per la pulizia, (possono provocare mal di testa e irritazioni ad occhi, naso e gola);
  • Radon: questo gas radioattivo presente nel suolo può infiltrarsi negli edifici, incluse le scuole. L’esposizione a livelli elevati di radon aumenta il rischio di cancro ai polmoni;
  • Muffe e spore fungine: favorite dall’umidità e da una ventilazione inadeguata (aumentando il rischio di allergie e infezioni respiratorie);
  • Virus, batteri e agenti patogeni: la trasmissione aerea di malattie come influenza e COVID-19 è favorita dalla cattiva qualità dell’aria.

E poi c’è la Legionella, un batterio che prolifera negli impianti idrici e nei sistemi di climatizzazione. I continui casi di legionellosi in edifici scolastici dimostrano quanto sia necessario un monitoraggio costante.

Qualità aria indoor scuole: come influisce su salute e rendimento scolastico

Respirare un’aria di scarsa qualità non è solo una questione di comfort, ma di salute, sicurezza e rendimento scolastico. Così come negli ambienti di lavoro l’aria inquinata influisce sulla produttività, anche nelle scuole può avere effetti concreti sul benessere e sulle performance di studenti e personale scolastico. 

Non è solo una questione di qualche starnuto in più. Diverse ricerche hanno evidenziato come l’esposizione a inquinanti indoor possa portare a:

  1. Aumento di allergie e problemi respiratori: riniti, asma e bronchiti ricorrenti sono frequentemente associate a una cattiva qualità dell’aria;
  2. Maggior rischio di infezioni: una scarsa ventilazione nelle scuole favorisce la diffusione di virus e batteri, aumentando le assenze per malattia;
  3. Difficoltà di concentrazione e calo del rendimento scolastico: livelli elevati di CO₂ possono portare a stanchezza, mal di testa e ridotta attenzione. 

I progetti “School Environment And Respiratory health in Children” (SEARCH) e “Health Effects of School Environment” (HESE), basati su misurazioni ambientali e informazioni sulla salute respiratoria, hanno rivelato una scarsa qualità dell’aria (IAQ) nelle scuole italiane. 

L’elevata presenza di PM10 e CO₂, dovuta principalmente alla mancanza di una ventilazione adeguata, ha mostrato effetti negativi sulla salute respiratoria dei bambini. Un’indagine commissionata dal Ministero dell’Ambiente a Federasma Onlus e all’ISPRA ha rivelato che in Italia, tra oltre 1000 bambini intervistati in 13 scuole di 6 diverse regioni, quasi il 30% soffre di rinite allergica e il 20% tosse frequentemente.

E il personale scolastico? Insegnanti e operatori sono esposti a lungo termine a questi inquinanti, con un aumento del rischio di malattie croniche, assenze per malattia e una riduzione della produttività.

È quindi essenziale che le scuole monitorino e migliorino la qualità dell’aria interna adottando misure preventive come una corretta ventilazione, l’uso di filtri ad alta efficienza e una manutenzione regolare degli impianti di condizionamento. 

Le normative sulla qualità dell’aria delle scuole: cosa dice la legge?

Se ti stai chiedendo se esistono normative in merito, la risposta è Sì. E sono anche piuttosto chiare. 

DPCM 26 Luglio 2022

Il DPCM 26 luglio 2022 rappresenta la normativa più recente che stabilisce le linee guida sulla qualità dell’aria indoor nelle scuole e negli edifici pubblici. Questa normativa definisce parametri precisi per garantire ambienti scolastici salubri e si pone l’obiettivo di fornire indicazioni operative dettagliate. Tra i principali punti trattati dal decreto, troviamo:

  • Adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione: vengono specificate le tecniche per migliorare la qualità dell’aria mediante dispositivi mobili di purificazione dell’aria e l’installazione di impianti di aerazione fissi;

  • Standard minimi di qualità dell’aria: vengono definiti gli standard minimi per garantire la salubrità degli ambienti scolastici e degli spazi confinati all’interno degli edifici scolastici;

  • Monitoraggio costante della qualità dell’aria indoor: la norma impone l’obbligo di controllare regolarmente i livelli di CO₂ e altri inquinanti per garantire ambienti sicuri per studenti e personale;

  • Installazione di Sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC): è fortemente consigliata per migliorare il ricambio d’aria senza disperdere calore. Questi sistemi assicurano un ambiente confortevole e salubre, riducendo al minimo gli sprechi energetici.

  • Adeguati ricambi d’aria: secondo i parametri della norma UNI 10339 – che disciplina la ventilazione meccanica degli ambientie del DM 18/12/1975, le scuole devono garantire un ricambio d’aria sufficiente per evitare l’accumulo di inquinanti;

L’obiettivo principale del DPCM 26 luglio 2022 è garantire un ricambio d’aria adeguato e ridurre gli inquinanti indoor, proteggendo la salute degli studenti e del personale scolastico. Questo è essenziale non solo per conformarsi alle normative vigenti, ma anche per creare ambienti di apprendimento salubri e sicuri.

D.M. 18/12/1975 – “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica”

Al paragrafo 5.3.12 “Purezza dell’Aria”, stabilisce i requisiti minimi per gli edifici scolastici, tra cui l’aerazione. Sebbene il Decreto non impone l’obbligo di installare un impianto di ventilazione meccanica, richiede che vengano garantiti, mediante “opportuni sistemi”, determinati valori minimi di ricambi orari. In particolare:

  • Scuole materne ed elementari: 2,5 h⁻¹;
  • Scuole medie: 3,5 h⁻¹;
  • Scuole superiori: 5,0 h⁻¹;
  • Ambienti di passaggio, uffici: 1,5 h⁻¹;
  • Servizi igienici, palestre, refettori: 2,5 h⁻¹.

Osservando questi valori, si nota che i requisiti indicati dalle Linee Guida del 2022 per il ricambio d’aria ottimale sono sostanzialmente in linea con quelli che gli edifici scolastici avrebbero dovuto rispettare da quasi 50 anni. Nel decreto non vengono specificati quali sistemi debbano essere utilizzati. 

Criteri Ambientali Minimi (CAM) 

Nel 2022, la qualità dell’aria negli ambienti scolastici è diventata una priorità grazie alla pubblicazione di importanti documenti, tra cui il “Decreto CAM edilizia” e la UNI/PdR 122.

Nei Criteri Ambientali Minimi (CAM) del DM 11/10/2017, al paragrafo 2.3.5.2, si afferma: “Deve essere garantita l’aerazione naturale diretta in tutti i locali in cui sia prevista una possibile occupazione da parte di persone anche per intervalli temporali ridotti. È necessario garantire l’aerazione naturale diretta in tutti i locali abitabili tramite superfici apribili in relazione alla superficie calpestabile del locale…”

Il 4 dicembre 2022 è entrato in vigore il D.M. 23/06/2022 con i nuovi decreti CAM per gli edifici pubblici. Al paragrafo 2.4.5 “Aerazione, ventilazione e qualità dell’aria”, viene stabilito come criterio: “Fermo restando il rispetto dei requisiti di aerazione diretta in tutti i locali in cui sia prevista una possibile occupazione da parte di persone anche per intervalli temporali ridotti; è necessario garantire l’adeguata qualità dell’aria interna in tutti i locali abitabili tramite la realizzazione di impianti di ventilazione meccanica, facendo riferimento alle norme vigenti.”

Le norme di riferimento a cui fa riferimento il decreto sono la UNI 10339 e la UNI EN 16798-1, che indicano:

  • Classe II (very low polluting building): per edifici di nuova costruzione, demolizione e ricostruzione, ampliamento e sopraelevazione;
  • Classe II: per ristrutturazioni importanti di primo livello;
  • Classe III: per ristrutturazioni importanti di secondo livello e riqualificazioni energetiche, qualora sia tecnicamente impossibile raggiungere i requisiti della UNI 10339 o la Classe II della UNI EN 16798-1.

Tuttavia, la normativa da sola non basta: è essenziale adottare strategie pratiche per garantire un’aria più pulita. Le scuole devono quindi garantire un adeguato ricambio d’aria. Ma come si può monitorare e migliorare concretamente la qualità dell’aria? Scoprilo leggendo il prossimo paragrafo.

Come monitorare e migliorare la qualità dell’aria nelle scuole

Ecco alcune soluzioni efficaci per garantire un’aria più salubre negli ambienti scolastici:

  1. Monitoraggio continuo con dispositivi smart

Non puoi migliorare ciò che non misuri. L’installazione di sensori avanzati permette di rilevare in tempo reale i livelli di CO₂, umidità, VOC e particolato fine (PM2.5). Questi dispositivi segnalano quando è necessario aerare gli ambienti o intervenire con misure più strutturate.

  1. Ventilazione adeguata

Aprire le finestre può sembrare la soluzione più semplice, ma non è sempre efficace. Nei mesi invernali si rischia di disperdere calore, mentre in quelli estivi può entrare aria calda e inquinata. La soluzione ideale? Installare sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) con filtri idonei. Questi sistemi garantiscono un ricambio d’aria efficace senza sprechi energetici, filtrando gli inquinanti e mantenendo una temperatura confortevole.

  1. Manutenzione degli impianti di climatizzazione

Filtri sporchi e condotte dell’aria non sanificate possono trasformarsi in serbatoi di batteri, polveri e muffe. Un piano di pulizia e bonifica periodica dei canali aeraulici riduce il rischio di contaminazioni e migliora la qualità dell’aria.

  1. Uso di materiali a bassa emissione

La scelta di materiali edili e arredi a bassa emissione di VOC contribuisce a ridurre l’inquinamento indoor. Anche l’uso di prodotti per la pulizia ecologici e certificati è un ottimo passo avanti per assicurare ambienti più sani.

  1. Controllo del rischio Legionella

Se l’edificio scolastico utilizza impianti idrici complessi, è fondamentale eseguire controlli periodici per prevenire la proliferazione del batterio Legionella pneumophila, che può causare infezioni polmonari gravi.

  1. Educazione e coinvolgimento

Sensibilizzare studenti e personale sull’importanza della qualità dell’aria può fare la differenza. Promuovere buone pratiche, come evitare di ostruire le bocchette di ventilazione o segnalare anomalie, contribuisce a mantenere un ambiente salubre.

Non lasciare che l’aria nelle scuole diventi un problema

La qualità dell’aria indoor nelle scuole non è un dettaglio trascurabile. È un fattore che incide direttamente su salute, sicurezza e apprendimento

Investire nella salute degli ambienti scolastici è investire nel futuro.

Non basta però essere consapevoli del problema: è essenziale agire. Esistono soluzioni professionali che possono aiutarti a trasformare la tua scuola in un ambiente ancora più sicuro e salubre.

Se desideri ambienti scolastici che rispettino le normative e garantiscano il massimo benessere per studenti e personale, affidati ad Aria Sicura®, la business unit di Firotek specializzata nel controllo del rischio microbiologico degli impianti aeraulici.

Ricorda che richiedere una valutazione professionale non è solo un obbligo normativo, ma un investimento sulla salute e sul benessere di chi vive la scuola ogni giorno.

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