Disinfezione VS Bonifica: qual è la scelta vincente?

Nel contesto attuale, garantire ambienti salubri e sicuri è sempre più rilevante e fondamentale, sia negli spazi pubblici che privati. Lo scopo è, nemmeno a dirlo, assicurare la salute e il benessere di chi li frequenta e ci lavora ogni giorno.

Per ottenere tali risultati, spesso si fa riferimento a due concetti – spesso confusi tra loro – come “disinfezione” e “bonifica“. 

La mancata igiene regolare degli impianti di condizionamento rappresenta un serio rischio per la salute. Quando questi sistemi risultano sporchi e trascurati, possono diventare un’area di accumulo pericoloso di sporcizia, polvere, batteri, muffe e altri microrganismi dannosi.

Premessa l’importanza di garantire un’aria indoor respirabile, faremo innanzitutto chiarezza su queste procedure, comprendendo le differenze. Esploreremo poi le diverse necessità relative agli ambienti di lavoro e le diverse procedure di pulizia disponibili. 

Successivamente, ci focalizzeremo sulle specifiche tecniche di disinfezione e bonifica degli impianti aeraulici, approfondendo le scelte migliori, i momenti adatti per intervenire e le ragioni dietro tali decisioni.

 

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Quali sono le differenze tra disinfezione e bonifica

Sia la disinfezione che la bonifica sono misure preventive e correttive per eliminare i patogeni ed eliminare potenziali contaminazioni dei canali aria, ma agiscono in modi diversi.

Va fatta una premessa. Il termine “Sanificazione” è un termine spesso abusato e utilizzato in modo improprio per riferirsi esclusivamente alla disinfezione. In realtà, si tratta di un concetto con un significato molto più ampio che si avvicina molto di più all’idea di bonifica. Cerchiamo di capire meglio, analizzando da vicino le differenze tra le due pratiche di igiene.

1. Disinfezione

La disinfezione è un processo che mira a inattivare, ridurre o eliminare selettivamente i microrganismi patogeni (come batteri, virus, funghi e altri agenti infettivi) presenti su una superficie, riducendo così la carica batterica e il rischio di trasmissione di malattie. 

Questa azione è resa possibile dall’utilizzo di disinfettanti chimici, fisici (es. calore) o meccanici (es. filtri). Si tratta di una procedura che non elimina necessariamente tutti i microrganismi da una superficie, limitandosi ad agire solo su alcune categorie di patogeni. 

2. Bonifica

D’altro canto, questa pratica è un processo più completo che non soltanto si occupa della disinfezione, ovvero della riduzione e/o eliminazione dei patogeni, ma si estende anche alla pulizia e, dunque, alla riduzione di sporcizia, polvere, impurità e sostanze inquinanti presenti in un ambiente.

Questo processo mira a rendere l’area sicura e adatta all’uso, eliminando ogni possibile fonte di rischio per la salute umana.

Possiamo dire, quindi, che mentre la disinfezione è solo una parte della sanificazione/bonifica, quest’ultima rappresenta un’azione più ampia e completa che si prefigge di rendere più salubre l’ambiente da varie fonti di pericolo, migliorando significativamente il livello di sicurezza e igiene.

Quando eseguire disinfezione e bonifica e come agiscono sulle cariche batteriche

Come abbiamo già spiegato, entrambe le procedure sono efficaci nel ridurre la presenza di batteri, virus e altri patogeni pericolosi, ma con approcci diversi. 

La disinfezione utilizza prodotti disinfettanti – chimici o fisici – che si dividono in tre principali categorie:

  1. Di alto livello (o sporicidi): in grado di eliminare tutti i micro organismi elencati nella scala di resistenza che vedremo in seguito;
  2. Di medio livello (o mico battericidi): capaci di agire ed eliminare micobatteri e micro organismi meno resistenti;
  3. Di basso livello (o fungicidi): adatti a eliminare funghi e microrganismi meno resistenti.

Tale distinzione – come anticipato – fa riferimento a una Scala di resistenza dei microrganismi ai disinfettanti (Scala Block). In ordine crescente di resistenza in germi vengono suddivisi in:

  • Virus lipidici o di medie dimensioni (es. Coronavirus, HIV,HBV, HCV);
  • Batteri vegetativi Gram positivi (es . St. aureus, Enterococcus);
  • Virus non lipidici di grandi dimensioni (es. Enterovirus);
  • Funghi (es. Candida);
  • Batteri gram negativi (es. Pseudomonas);
  • Trofozoiti (es. Acanthamoeba);
  • Piccoli virus non lipidici (es. Polio virus);
  • Micobatteri (es. Mycobatterium TBC);
  • Protozoi con cisti (es. Giardialamblia, Cryptosporidium parvum);
  • Spore batteriche (es. Clostridium difficile).

Al contrario, la bonifica attraverso la pulizia prima e l’utilizzo di disinfettanti poi, rimuove lo sporco e riduce la carica microbica fino a un livello di sicurezza. Un’importante differenza tra disinfettare e bonificare risiede nel fatto che quest’ultima operazione non richiede necessariamente l’eliminazione dei germi, quanto la riduzione del loro numero, anche attraverso il loro allontanamento.

Come puoi intuire, entrambi i processi sono importanti per garantire un ambiente sano e sicuro, ma differiscono nella portata e nell’obiettivo dell’azione.

Ambienti di lavoro indoor: quali sono le esigenze?

In ogni ambiente di lavoro indoor, garantire un livello adeguato di pulizia e igiene è fondamentale per la sicurezza e il benessere di chi lo frequenta. 

Tra le pratiche più utilizzate a tal proposito, la disinfezione e la bonifica giocano un ruolo di primaria importanza. La scelta accurata dei metodi di pulizia e dei prodotti impiegati diventa cruciale per rispondere alle specifiche esigenze di ciascun settore lavorativo.

Ospedali (e in particolare le sale operatorie), industrie, strutture ricettive o sportive, uffici, centri commerciali e altri luoghi comunitari. Ogni ambiente di lavoro ha esigenze, peculiarità e priorità che vanno prese in considerazione quando si tratta di pulizia e igiene.

La scelta tra disinfezione e bonifica dipende da diversi fattori:

  • l’ambiente in cui verrà eseguita l’azione;
  • il settore di attività;
  • la presenza di persone vulnerabili;
  • il livello di esposizione agli agenti patogeni;
  • la gravità di una possibile contaminazione. 

La disinfezione, con la sua capacità di eliminare o ridurre i microrganismi patogeni, riveste un ruolo vitale negli ospedali e nei laboratori, dove l’igiene è cruciale per prevenire la diffusione di infezioni e garantire un ambiente sicuro per pazienti e operatori sanitari.

D’altra parte, la bonifica degli impianti idrici e aeraulici, e delle superfici, diventa particolarmente rilevante in tutti i luoghi ad alto traffico. In questi contesti, mantenere un ambiente igienicamente pulito diventa una priorità per offrire un ambiente sicuro a dipendenti e utenti.

Bonifica degli impianti aeraulici: quando e come intervenire 

Gli impianti aeraulici, come i sistemi di ventilazione, condizionamento e riscaldamento, possono accumulare polveri, spore di muffe, batteri, allergeni e altre particelle nocive nel corso del tempo.

Dunque, possono essere potenziali fonti di contaminazione e di diffusione di agenti patogeni. Ecco perché una pulizia accurata e una disinfezione adeguata possono realmente contribuire a garantire la qualità dell’aria negli ambienti interni e preservare la salute delle persone che li frequentano.

Ecco quando e come intervenire per una corretta bonifica:

  • Frequenza dell’intervento

L’intervallo di tempo tra una bonifica e l’altra dipenderà da diversi fattori, tra cui l’ambiente in cui sono situati, il volume di utilizzo dell’impianto e la presenza di fonti di inquinamento. In generale, è consigliabile eseguire un’ispezione e controllo dello stato igienico degli impianti almeno una volta l’anno. Tuttavia, in ambienti ad alto rischio, come strutture ospedaliere o industrie, potrebbe essere necessario eseguire la bonifica più frequentemente. A seguito dei risultati è possibile programmare eventuali interventi di bonifica.

  • Ispezioni e monitoraggio

Prima di procedere con la bonifica, è importante eseguire ispezioni e monitoraggi per valutare lo stato di contaminazione dell’impianto aeraulico. Queste verifiche possono aiutare a identificare eventuali problemi o aree particolarmente critiche che richiedono un’attenzione speciale durante il processo di bonifica;

  • Pulizia meccanica

La bonifica degli impianti aeraulici prevede una prima fase di  pulizia meccanica accurata di tutte le componenti dell’impianto. Questo include la pulizia dei condotti, dei filtri dell’aria, delle ventole e delle griglie di ventilazione. Si possono utilizzare aspirapolveri industriali, spazzole e detergenti specifici per rimuovere accumuli di polvere e sporco;

  • Disinfezione

In molti casi, la bonifica degli impianti aeraulici non si limita alla semplice pulizia, ma include anche la disinfezione delle superfici interne degli impianti. Questo processo è essenziale per eliminare batteri, muffe e altri microrganismi potenzialmente nocivi per la salute umana;

  • Filtri e manutenzione

Dopo la bonifica, è importante effettuare una regolare manutenzione degli impianti aeraulici. Ciò include la sostituzione o la pulizia periodica dei filtri dell’aria per garantire un corretto funzionamento dell’impianto e un’efficace filtrazione dell’aria.

 

Come vedi, la bonifica degli impianti aeraulici è un’attività che richiede competenze specifiche e l’uso di attrezzature adeguate. È quindi consigliabile affidarsi a professionisti qualificati e esperti nel campo della pulizia e disinfezione degli impianti aeraulici per ottenere risultati sicuri ed efficaci.

Leggi anche: “5 criticità nella bonifica degli impianti aeraulici”.

Quali sono le tecniche per la corretta igiene degli impianti aeraulici?

Firotek, azienda esperta nel settore della pulizia e bonifica di impianti aeraulici e idrici, adotta tecniche e protocolli specifici per soddisfare le richieste e le diverse esigenze tecniche dei clienti.

Per quanto riguarda gli impianti aeraulici, viene eseguita una bonifica completa che comprende sia la pulizia che la disinfezione. Durante la bonifica, vengono trattati elementi come 

  • le Unità di Trattamento dell’Aria (UTA);
  • i canali dell’aria;
  • le bocchette e le griglie;
  • i fancoils;
  • gli split;
  • e ogni altro componente dell’impianto. 

Questa procedura inizia con una pulizia approfondita, che allenta lo sporco mediante diverse metodologie, e culmina con la disinfezione finale, eliminando i microbi presenti.

È fondamentale sottolineare che la disinfezione rappresenta l’ultima fase di un processo completo che inizia con la pulizia. Prima di procedere con la disinfezione, è essenziale che tutte le superfici dell’impianto siano perfettamente pulite, altrimenti l’effetto desiderato non potrà essere raggiunto.

Anzi, potrebbero sorgere effetti contrari e peggiorativi! Infatti, la disinfezione avviene spesso nebulizzando il prodotto disinfettante negli impianti. Le microparticelle di soluzione acquosa e disinfettante sono quindi spinte verso gli impianti; se questi sono contaminati e sporchi, le particelle andranno a depositarsi direttamente sui substrati di sporcizia. Poiché per quanto piccole le particelle hanno comunque un certo volume e di conseguenza una certa carica umida, esaurita l’azione della molecola di disinfettante, rimarrà la parte acquosa che in contatto con il substrato contaminato creerà le condizioni idonee per la proliferazione microbica, soprattutto di muffe. Ecco perché i canali devono in primo luogo essere ben puliti. Sarebbe come indossare il profumo senza aver prima curato l’igiene personale!

In rari casi, dove gli impianti sono sufficientemente puliti, si può procedere direttamente con la sola disinfezione, che assume così il ruolo di un’opera di mantenimento.

Esistono diverse tipologie di bonifica e disinfezione in base alle condizioni degli impianti. Possiamo così generalizzare:

  1. Se gli impianti sono contaminati da polvere, sporcizia e microbi: si esegue una bonifica che include la pulizia di UTA, canali e bocchette, fancoils e una disinfezione finale dell’intero impianto;
  2. Se invece gli impianti sono contaminati solo da microbi e non da sporcizia: si procede con la disinfezione di UTA, canali e fancoils.

Mantenere ambienti sicuri e salubri è cruciale per la salute di chi li vive e lavora. La disinfezione e la bonifica giocano un ruolo fondamentale in questo contesto.

Ma serve un approccio mirato e specifico per garantire la pulizia e la sicurezza degli impianti aeraulici, offrendo una varietà di tecniche di pulizia e disinfezione in base alle necessità e alla condizione degli impianti stessi.

Quale che sia la scelta, è imprescindibile puntare sempre alla sicurezza e alla salute di chi vive e lavora in un ambiente indoor. Un ambiente  di lavoro salubre è una scelta responsabile e consapevole che contribuisce al benessere di tutti.

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