Prevenire la contaminazione dell’aria in ambienti chiusi: consigli per l’autunno

L’autunno rappresenta una sfida critica per la qualità dell’aria all’interno degli spazi chiusi. Il clima mutevole, le giornate più corte e l’abbassamento delle temperature porta a un incremento nell’uso di illuminazione artificiale e sistemi di riscaldamento, favorendo potenzialmente l’aumento dell’inquinamento dell’aria indoor

E questo, inevitabilmente, influenza la salubrità degli ambienti in cui trascorriamo gran parte del nostro tempo durante il giorno. Uffici, aziende, strutture ricettive e sanitarie, luoghi comunitari frequentati quotidianamente: richiedono tutti particolare attenzione per garantire un’aria pulita e sicura.

La salute e il benessere di coloro che lavorano e frequentano tali luoghi dipendono da un ambiente interno sano e accogliente. In questo articolo, esploreremo le strategie per prevenire il rischio di contaminazione e migliorare la qualità dell’aria in tali spazi durante l’autunno. 

Scopri come affrontare questa sfida stagionale mantenere gli ambienti di lavoro più sani e accoglienti.

Prima di proseguire, leggi anche: “Le 5 regole per migliorare l’aria indoor”.

Il rischio dell’inquinamento dell’aria indoor in autunno

L’autunno è la stagione di transizione per antonomasia. Ma dietro il fascino delle foglie che cambiano colore e dell’aria che si fa più frizzantina si nascondono sfide silenti per la nostra salute, proprio dove meno ce lo aspettiamo: all’interno di quei luoghi di lavoro che ci ospitano ogni giorno.

Ma quali sono le principali minacce per la qualità dell’aria indoor? Tra i fattori di rischio autunnali che impattano di più sulla nostra salute e benessere ci sono soprattutto:

  • Riscaldamenti attivi;
  • Spazi chiusi e scarsa o assenza di ventilazione.

Con l’arrivo delle temperature più fresche, la necessità di mantenere gli ambienti più caldi comporta non solo l’accensione di sistemi che riscaldano l’aria, ma anche un minore ricircolo, causato soprattutto dalla chiusura delle finestre.

Queste azioni hanno come diretta conseguenza il peggioramento dell’aria indoor. Come abbiamo detto più volte, diversi studi hanno dimostrato che l’aria interna è 5 volte più inquinata di quella esterna.

E i principali responsabili sono allergeni, particelle sottili, polveri, composti organici volatili presenti nei prodotti di pulizia e nelle vernici, fumo di sigarette. Questi, uniti a batteri, germi, funghi e muffe che pullulano nell’aria ristagnata, rendono gli spazi di lavoro dei luoghi poco salubri, mettendo a rischio la salute delle persone che trascorrono tempo in questi ambienti chiusi.

Aria interna inquinata: quali sono le conseguenze per i lavoratori?

Il benessere sul luogo di lavoro va ben oltre il semplice comfort fisico. Quando il microclima interno non è ottimale, con una temperatura elevata, ventilazione insufficiente, alte concentrazioni di contaminanti, gli effetti negativi non tardano a farsi sentire.

Ed è dimostrato che un microclima di lavoro non confortevole può influire direttamente sulle performance e sulla salute mentale e fisica dei lavoratori. 

I fattori che ti abbiamo accennato poc’anzi possono determinare un impatto significativo e tradursi in:

  • Calo della produttività ed evidente decremento delle prestazioni lavorative;
  • Perdita drastica di concentrazione e della capacità di focalizzarsi anche sui compiti più semplici;
  • Rallentamento dei tempi di reazione che compromette la prontezza e l’efficienza nelle risposte;
  • Minore livello di motivazione e soddisfazione nel lavoro quotidiano;
  • Aumento dello stress psicofisico percepito dai lavoratori.

Tutto questo genera il più delle volte un incremento delle giornate di assenza, nonché un aumento dei costi sanitari e di assistenza. Cosa che nessun datore di lavoro vorrebbe.

Al contrario, un ambiente di lavoro in cui la qualità dell’aria è ottimale e le condizioni igieniche sono al massimo livello, diventa un vero vantaggio competitivo per la tua attività. 

Se sei responsabile della sicurezza aziendale, assicurare il benessere fisico e la salute dei tuoi lavoratori rappresenta una priorità imprescindibile. Cosa puoi fare concretamente per migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’inquinamento indoor? Continua a leggere per scoprirlo.

Strategie per migliorare la qualità dell’aria: 5 punti chiave

La ricerca di un ambiente di lavoro salubre e produttivo inizia con la qualità dell’aria che si respira quotidianamente. Esaminiamo cinque punti chiave per scoprire quali strategie concrete puoi attuare già da adesso per migliorare l’aria negli spazi chiusi e rendere il luogo di lavoro più sano e favorevole al benessere. Preparati a fare la differenza per la tua attività e per chi la rende possibile.

1. Monitora costantemente la qualità dell’aria 

Monitorare costantemente la qualità dell’aria è cruciale negli ambienti come uffici e strutture sanitarie per renderli sicuri per il benessere di chi li frequenta.  L’esposizione prolungata a una qualità dell’aria interna scarsa unita a impianti HVAC inadeguati, infatti, può influire negativamente sulla salute dei lavoratori, manifestandosi nella cosiddetta “Sick Building Syndrome”.  La prevenzione di questi effetti è possibile con un periodico e scrupoloso campionamento dell’aria indoor che si esegue tramite specifici rilevatori ultra intelligenti, in grado di monitorare i livelli di sostanze nocive come la CO2 e i VOC, ma anche i livelli di temperatura e umidità. Queste informazioni ti consentiranno di adottare misure adeguate per migliorare l’aria che tutti condividono.

2. Ottimizza la ventilazione negli spazi di lavoro chiusi

La ventilazione adeguata è essenziale per ridurre la concentrazione di inquinanti negli spazi di lavoro. Ciò significa soprattutto assicurarsi che i sistemi di ventilazione funzionino al massimo delle loro capacità e siano ben mantenuti. Questo favorisce la circolazione dell’aria, abbassando la presenza di inquinanti e mantenendo un ambiente lavorativo fresco e salubre. In osservanza della norma UNI 10339, ogni VMC che serve un luogo chiuso deve garantire una immissione di aria esterna adeguata alla destinazione d’uso degli ambienti, nonché una distribuzione uniforme e una movimentazione dell’aria a velocità controllata. Infine, un filtraggio efficiente sia dell’aria che entra da fuori che di quella di ricircolo.

3. Manutenzione degli impianti aeraulici

Gli impianti di aria condizionata e riscaldamento in ambienti lavorativi richiedono attenzione costante. Prima dell’arrivo dell’autunno, è essenziale programmare interventi di manutenzione, di ispezione tecnica e visiva dei canali aria e di ogni altra componente dell’impianto, nonché di pulizia accurata dei filtri dell’aria, dei condotti e della UTA. Impianti sporchi e trascurati sono un potenziale veicolo di diffusione di inquinanti e patogeni nell’aria. Al contrario, un sistema ben gestito, infatti, non solo migliora l’efficienza energetica ma contribuirà in modo significativo anche a mantenere la qualità dell’aria e a ridurre i potenziali rischi per la salute dei lavoratori. Investire in manutenzione preventiva si traduce in benefici tangibili per il benessere e la produttività in ufficio.

4. Pulizia e igiene dei sistemi HVAC

La pulizia e l’igiene dei sistemi HVAC (riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria) rivestono un ruolo fondamentale per garantire un’ottima qualità dell’aria negli ambienti professionali. È essenziale pianificare interventi periodici di pulizia approfondita e di disinfezione con prodotti specifici, per ridurre la presenza di allergeni e inquinanti. Mantenere elevati standard di pulizia contribuisce in modo significativo a creare un ambiente lavorativo più salubre e produttivo, promuovendo il benessere e la salute dei lavoratori. Investire in un piano di pulizia e bonifica regolare rappresenta una scelta sagace per mantenere un ambiente di lavoro ottimale dal punto di vista della qualità dell’aria e della sicurezza.

5. Rispetto delle normative vigenti

L’adesione alle normative vigenti è una pietra angolare per garantire un’aria interna di qualità e adeguata agli ambienti lavorativi. Secondo gli articoli 63-64 del Decreto Legislativo n. 81/2008, la corretta igiene dei sistemi di condizionamento e degli impianti di trattamento dell’aria è un obbligo incontestabile nei luoghi di lavoro. L’Allegato IV del medesimo decreto sottolinea che ogni lavoratore ha il diritto a respirare aria salubre in quantità sufficiente, che può essere ottenuta anche tramite impianti di aerazione meccanici. L’utilizzo di tali impianti richiede una regolare pulizia, sanificazione, controlli e manutenzione, come già illustrato nel paragrafo precedente. Queste attività non possono essere trascurate, soprattutto se sei un datore di lavoro, un dirigente o responsabile della sicurezza aziendale. Infatti, assicurare il rispetto di queste normative rappresenta una delle misure fondamentali per tutelare la salute e il benessere dei tuoi lavoratori.

Proteggi i tuoi dipendenti con un aria indoor più salubre 

Non trascurare l’importanza di un’aria interna purificata e investi in un ambiente di lavoro salubre per massimizzare il comfort e la produttività. L’autunno porta con sé il rischio di inquinamento e contaminazione dell’aria interna, rendendo fondamentale agire con prontezza e prevenzione

Per chi si occupa di tutela sul lavoro e manutenzione, affidarsi a professionisti qualificati è fondamentale. 

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